Calfoutis di guerra ai frutti di bosco

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“Oltre al pacco, gli portavo la gavetta. Sempre lo stesso menu. Tuo padre è fatto così. Manzo con le carote e punte di asparagi in salsa vinaigrette. E come dolce, un clafoutis alle ciliegie.” “Riuscivate a fare dei dolci durante l’Occupazione?” “Per l’appunto, era un clafoutis di guerra. Dentro non c’erano molte uova di gallina né molto latte di mucca. Per le ciliegie, non era mai la stagione. Ci si arrangiava. Bastava che fosse un po’ rossiccio, capisci.” Capisco benissimo, anzi me lo vedo, il clafoutis di guerra della mamma. Senza uova, senza latte, senza burro, senza ciliegie, tutto piatto, bruciacchiato, con una caterva di noccioli. Proprio un vero clafoutis. Un giorno il mio padrino che è scomparso mi porta al ristorante. Dessert del giorno: clafoutis di ciliegie. Rivedo la mamma che lo tira fuori dal forno con il suo strofinaccio a scacchi scottandosi. Lo taglia che è ancora caldo tenendo il coltello come un contadino, con il pollice sulla lama. Vengono fuori delle fette convesse o concave. Dobbiamo fare un po’ di smorfie con la bocca perché è caldo, ma va giù bene. Ed ecco il cameriere mi posa davanti una fetta di dolce morbida, spessa, fredda e inodore. “Che cos’è?” “Il suo clafoutis, signore.” Questa roba, che non è nemmeno bruciata? Dico di no, che c’è uno sbaglio, che non è possibile. Mi dicono di sì.
Anche il mio padrino conferma che è proprio un clafoutis! Sono scappato via giurando che un giorno avrei aperto un ristorante in cui avrei servito il “vero clafoutis di guerra di comare Paulette” che sarebbe diventato famoso quanto la frittata del ristorante “La mère Poularde”. ”

Daniel Picouly – Il campo di nessuno

Qualche mese fà, la signora Paola si è presentata alla mia gara di torte con il suo Clafoutis di guerra di M.me Poulard. Io mi sono innamorata di questo racconto.. e del clafoutis.

 

_clafoutis

 

Un vero clafoutis di guerra anche il mio, almeno nell’aspetto 😀

Però buonissimo!!!

_clafoutis frutti bosco

Calfoutis di guerra ai frutti di bosco

dal libro Stagioni, di Donna Hay 

4 uova

75 g di zucchero (io ho usato quello di canna)

330 ml di panna liquida

1 cucchiaino di estratto di vaniglia

35 g di farina (io farina di riso, senza glutine)

circa 300 g di frutti di bosco misti

200 g fragole

zucchero a velo per spolverare

 

Scaldare il forno a 160°.

Mettere in una ciotola tutti gli ingredienti tranne i frutti e la farina e battete il composto finchè non diventa schiumoso.

Aggiungere la farina setacciata e mescolare per amalgamare.

Pulire e lavare i frutti di bosco, sistemarli nello stampo e versarci su il composto di uova.

Infornare per circa 50 – 60 minuti (dipende dal forno), sfornare, raffreddare e cospargere di zucchero a velo.

 

 

A proposito di gara di torte… io e Claudia vi annunciamo finalmente il vincitore del nostro contest.

Rullo di tamburi

….

la vincitrice è

Enrica, di Coccolatime, con il suo Dolce del ricordo

Grazie a tutte coloro che hanno partecipato.. i vostri libri del cuore ci faranno compagnia nei prossimi mesi 🙂

Enrica, prendo contatti con te per il premio.

Firma2

Se ti va, dimmi cosa ne pensi:

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  1. Innamorata persa anche io di entrambi. Mi hai fatta sognare, cara :*

    1. Ne sono felice 🙂

  2. Grazie infinite,,,,stupendo contest…vi ringrazio davvero! che torta ANgela….mi ispira da pazzi! un bacioooooooooooooooooooooooooo

    1. Voglio pure la ricetta di Via Col Vento… sallo!!! 😀

  3. Mi è davvero dispiaciuto non partecipare 🙁 spero che mi perdonerai e al prossimo cercherò con tutta me stessa di partecipare 🙂
    Fantastico racconto e dolce da provare 🙂 Grazie Angela e felice serata <3

    1. Ci sarà odo in seguito, se vorrai 😉
      Buona giornata, cara

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